NOVELLA o favola

 di Marelli

 

C'era una volta una regina che aveva tre figli, una era …. desiderosa di diventare bella e gentile.  

Si chiamava Chiara

Ma Chiara detestava i fuselli: non amava intrecciare i piccoli bastoncini di legno!  

Per correggere questo vizio la madre la portò da una regina a Cantù, che aveva la fama di essere molto rigida.  

“Mia figlia lavora il Pizzo di Cantù egregiamente!” disse presentandole Chiara. “Conosce molte lavorazioni ed è veloce. Sarà felice di lavorare per Lei!” E se ne andò. A questa regina piacevano molto i pizzi: aveva un'intera collezione di cartine e differenti disegni che aspettavano di essere lavorati sul tombolo.

Tutta contenta, vi portò Chiara e le disse:

“Eccoti la mia cartina: quando avrai terminato il Pizzo di Cantù, ti darò in sposa a mio figlio, il principe!”.

Chiara si mise alla finestra, sognando com'era il bel principe.

Le ore passavano e lei non aveva ancora caricato il filo sui fuselli.

Al mattino la regina venne a trovarla e quando si accorse che non aveva iniziato a lavorare, si arrabbiò molto. “Mi hai imbrogliato!”

disse alla fanciulla. “Se per domani non avrai finito questo pizzo, ti farò gettare in prigione!”.

Chiara, rimasta sola, cominciò a piangere disperatamente. Era impossibile poter finire quel disegno in così poco tempo?

Ma proprio allora qualcuno bussò alla porta della stanza. Chiara andò ad aprire e vide tre bellissime vecchiette...così belle da far gelosia! Quando la mattina dopo, la regina venne a controllare, fu felice che Chiara avesse realizzato il Pizzo con il suo disegno.

“Tua madre aveva ragione!” disse soddisfatta. “Sei proprio un'ottima pizzat.

Sarò felice di darti in sposo mio figlio!”.

Si organizzarono le nozze e Chiara chiese di poter invitare tre amiche alla festa di fidanzamento. Quando il principe vide le tre vecchiette, volle sapere il motivo della loro bellezza. “Siamo diventate così belle a furia di lavorare il Pizzo di Cantù!” risposero le tre signore. Il principe regalò un nuovo tombolo alla sua sposa e ordinò da quel giorno a Chiara di lavorare sempre il Pizzo di Cantù: voleva che anche sua moglie si mantenesse sempre bella.

E così Chiara visse felice con il suo principe in un nuovo castello, continuando a lavorare sul nuovo tombolo al Pizzo di Cantù e a sognare ad occhi aperti !

 

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Resta una pizzo esigente

complicato, unico, speciale.

Anche se non è facile da realizzarti.

Resisti.

Prendilo come un vanto,

perché lo è.

A creare un pizzo normale ci vuole un attimo.

A piegarci alla normalità e all'importazione, siamo capaci tutti.

Aspetta che la bellezza ti noti.

Che la meraviglia ti corteggi.

Costa caro essere speciali.

Restaci.

Neppure un passo indietro.

Per nessuno. Mai.

❤️ Merletto di Cantù ❤️


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